Il residuo fisso dell’acqua è un valore da tenere in considerazione per capire bene quale marca scegliere.
L’etichetta presente sulle bottiglie d’acqua riporta la composizione mineraria di ciascuna tipologia di acqua; infatti, non tutte le acque minerali sono uguali, anzi queste presentano proprietà differenti.
Facendo riferimento ai valori riportati, quindi, sarà più semplice individuare l’acqua più adatta alle proprie esigenze.
Tra questi c’è il residuo fisso. Questo parametro indica la quantità di oligominerali e sali minerali presenti nell’acqua.
Residuo fisso acqua: conosciamolo meglio
Per avere un dato attendibile sul residuo fisso dell’acqua, la misurazione avviene al termine di uno specifico iter.
Si preleva un litro d’acqua e viene filtrato, al fine di eliminare possibili particelle in sospensione, e successivamente viene sottoposto a un processo di evaporazione ed essiccamento, a una temperatura di 180°.
Il valore che si rileva da questa misurazione, è riportato in milligrammi per litro, e permette di avere una vera e propria classificazione dell’acqua. Questa, infatti, può essere più o meno leggera, in base al contenuto di sali e avere proprietà organolettiche differenti.
Le normative attualmente vigenti per quanto riguarda l’acqua destinata al consumo umano non impone alcuna limitazione riguardo il valore del residuo fisso, il quale tuttavia non deve superare i 1500 milligrammi per litro (mg/L).
Qualora superi questo valore, l’acqua potrebbe essere pericolosa per la salute. Sempre la legge, stabilisce inoltre, che le etichette devono riportare anche la concentrazione salina dell’acqua.
Residuo fisso e acqua: le 3 tipologie
Attraverso questo parametro, si possono distinguere diverse tre categorie di questo prodotto:
– acqua minimamente mineralizzata, la cui concentrazione salina è inferiore a 50 mg/L ed è altamente digeribile;
– acqua leggermente mineralizzata, detta anche oligominerale, con concentrazione salina compresa entro i 500 mg/L, un livello ottimale per la salute;
– acqua ricca di sali minerali che, invece, supera i 1500 mg/L, adatta ad anziani e sportivi.
Residuo fisso acqua: gli effetti sulla salute
Come abbiamo visto residuo fisso e acqua sono strettamente collegati.
Assumere acqua con un alto residuo non è letale per la salute, ma la sua scelta deve rispondere alle esigenze del proprio organismo.
Per esempio, le persone che soffrono di calcoli renali non possono assumere acqua con alto residuo fisso, ma optare per prodotti poveri di sali, poiché contribuiscono a provocare la diuresi.
Un altro residuo fisso nell’acqua determina danni a carico degli organi responsabili dell’eliminazione delle tossine.
Allo stesso tempo però, sono adatte per le persone affette da ipertensione, poiché sono povere di sodio. Per questo motivo, l’acqua ricca di sodio e con un alto residuo fisso è ideale per gli sportivi poiché reintegra i sali minerali persi durante gli allenamenti.
Ci sono situazioni in cui è consigliato consumare acqua con residuo fisso basso. In particolare, è indicato per:
– donne in gravidanza, poiché evita l’accumulo di sali minerali e non affatica i reni;
– eliminare le scorie in eccesso e, quindi, per combattere la cellulite;
– regolarizzare la pressione sanguigna e impedire la formazione di calcoli renali;
– depurare l’organismo.
L’assunzione di acqua con elevato residuo fisso, quindi, comporta effetti collaterali solo in caso di abuso e in relazione alle condizioni fisiche di chi la assume. Pertanto, è consigliato sentire il parere del proprio medico a riguardo.